Il Journal of American Osteopathic Association ha recentemente pubblicato la ricerca scientifica relativa agli effetti del trattamento manipolativo osteopatico sui sintomi cronici della Sclerosi Multipla (SM). Tale ricerca è stata realizzata e sostenuta dall’Università di Genova (Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftamologia, Genetica e Salute Materna e Infantile), dall’University of California (Dipartimento di Neurologia), dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla di Genova, dall’Istituto Europeo per la Medicina Osteopatica di Genova (IEMO), e dalla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore (Dipartimento di Neurologia).
Cosa è la Sclerosi Multipla?
La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia infiammatoria neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che spesso conduce inevitabilmente alla disabilità neurologica. Gli attuali trattamenti della Sclerosi Multipla si concentrano sulla componente infiammatoria della malattia, e non sono in grado di prevenire la neurodegenerazione, che rappresenta la causa principale del progressivo peggioramento dei sintomi. Dunque il trattamento sintomatico ha un ruolo importante nell’attenuare i sintomi cronici quali atassia, debolezza, depressione, deficit cognitivi, fatigue e dolore. Purtroppo i trattamenti attualmente disponibili risultano spesso inefficaci o insufficienti.
La terapia manipolativa osteopatica
La terapia manipolativa osteopatica (OMTh) è un metodo sicuro e non invasivo, non prevede la somministrazione di farmaci e si avvale di un approccio manuale per identificare e normalizzare le disfunzioni somatiche.
Lo studio
Lo studio è stato effettuato su 22 partecipanti malati di Sclerosi Multipla, di età compresa tra i 20 e i 55 anni, di cui 12 nel gruppo OMTh e 10 in quello di controllo. Ogni partecipante, oltre a proseguire le terapie convenzionali, ha ricevuto per un mese 5 sessioni di quaranta minuti, una volta a settimana. All’inizio di ogni sessione ciascun partecipante è stato sottoposto ad un esame strutturale osteopatico (OSE) per individuare la presenza di disfunzioni somatiche. In base a quanto emerso dall’esame, i partecipanti hanno ricevuto la terapia manipolativa osteopatica più adatta (rilasciamento miofasciale, bilanciamento della tensione legamentosa, bilanciamento della tensione membranosa, tecniche craniosacrali).
Ad ogni sessione gli stessi partecipanti venivano sottoposti a valutazioni neurologiche e test per la misurazione della fatigue, ansia, depressione e qualità della vita.
I risultati
Lo studio ha evidenziato miglioramenti statisticamente significativi nella fatigue e nella depressione, con un aumento della qualità della vita in generale.
Lo stesso studio ha evidenziato una mancanza di differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi a 6 mesi dall’ultima sessione, suggerendo che l’effetto della terapia manipolativa osteopatica è temporaneo, indicando pertanto di proseguire l’OMTh per stabilizzare il miglioramento della fatigue e della depressione.
L’Osteopatia come terapia complementare aggiuntiva può essere quindi uno strumento utile nella gestione dei sintomi della Sclerosi Multipla cronica, in particolare nei pazienti affetti da fatigue e depressione.
I risultati della ricerca rappresentano la conclusione di studi interdisciplinari in corso da parecchi anni che dimostrano l’importanza del trattamento osteopatico nei vari ambiti di cronicità patologica.